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L’intolleranza al lievito

Rubrica Nutraceutica: Intolleranza al lievito

L’intolleranza alimentare al lievito si manifesta con fastidiosi disturbi a stomaco e intestino, che si fanno più intensi quando si mangiano pane, focacce, pizza ma anche brioches e pasticcini.

I segnali più comuni si presentano, almeno all’inizio, come comuni problemi di digestione:

  • pancia gonfia;
  • diarrea o, al contrario, stitichezza;
  • mal di pancia;
  • sintomi di indigestione;
  • bruciori di stomaco;
  • aria con associata flatulenza.

Chiaramente, quando il paziente afferma di aver “male alla pancia” o di aver “digerito male”, saranno presenti anche segnali più generali:

  • stanchezza e difficoltà a riposare bene;
  • mal di testa;
  • spossatezza fisica anche nel corso dell’attività sportiva;
  • nervosismo.

Ciò che emerge dalla descrizione dei sintomi è come il quadro di fastidi non sia specifico del lievito e, di conseguenza, della non tolleranza ai prodotti che lo contengono. Per questo motivo, soprattutto se i disturbi persistono per lungo tempo, è importante rivolgersi al medico per escludere alcune malattie intestinali, anche importanti.

L’anamnesi e la corretta definizione della storia clinica condurrà l’esperto a supporre una intolleranza al lievito di birra e, di conseguenza, a prescrivere una dieta a esclusione della durata di circa 60 giorni.

I sintomi infatti, in questa come in tutte le altre intolleranze, sono di natura transitoria e sono direttamente correlati all’assunzione di prodotti che contengono l’ingrediente non sopportato.

È essenziale perciò verificare le etichette dei prodotti che si acquistano. Molti prodotti oggi sono preparati con il lievito chimico, indicato anche come polvere lievitante nella lista degli ingredienti.

“La maggior parte delle polveri lievitanti sono costituite da un componente alcalino (solitamente bicarbonato di sodio), da uno o più sali acidi (come l’acido tartarico) e da un amido inerte (perlopiù amido di mais ma anche fecola di patate)”. Fonte Wikipedia

Per la corretta verifica dell’etichetta è inoltre utile sapere che cosa sia il lievito di birra. Il classico lievito di birra per i prodotti da forno e per la panificazione è costituito da colture di Saccharomyces cerevisiae, invece quello naturale, che si ottiene lasciando fermentare della pasta fresca a base di farina e acqua, contiene oltre al Saccharomyces anche altre specie di lieviti e vari batteri.

L’intolleranza al lievito di birra si risolve come tutte le altre con una dieta a esclusione, prima, e a rotazione, poi. Lo scopo è quello di “rieducare” all’assunzione di tutti gli alimenti.

In un primo momento, per ridurre la sgradevole sensazione di gonfiore e irritazione intestinale, si può ricorrere all’assunzione di Lactobacillus acidophilus (fermenti lattici) per depurare l’intestino, favorire la corretta proliferazione della flora batterica e la digestione.

Dott. Alfredo Iannello

Nutrizionista

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