Dicembre 08, 2022
Marchi DOP, IGP, BIO…
Qual è il significato dei marchi DOP e IGP?
I prodotti Biologici che marchio devono avere?
Che differenza c’é tra DOP e IGP e IGT?
Il marchio DOP certifica i prodotti realizzati esclusivamente nel territorio di Origine dichiarato.
Il marchio IGP certifica che le fasi più importanti della lavorazione, ovvero quelle che conferiscono al prodotto le sue peculiari caratteristiche, sono svolte in una determinata località. Nel caso dell’IGP, quindi, il processo produttivo non è svolto esclusivamente nella zona di Origine.
Dal mese di marzo 2016 in base ad una normativa europea per il cosiddetto “latte fieno” e i suoi derivanti è possibile inserire la voce in etichetta “STG” ovvero Specialità Tradizionale Garantita.
L’articolo 2 del Regolamento CE n. 510/2006 specifica:
“Si intende per: «Denominazione D’origine», il nome di una Regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare:
– originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese
– la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico, inclusi i fattori naturali e umani
– la cui produzione, trasformazione e elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata;
«Indicazione Geografica», il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare:
– come originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese
– del quale una determinata qualità, la reputazione o altre caratteristiche possono essere attribuite a tale origine geografica
– la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata”.
E specifica altresì che
“Sono considerate come denominazione d’origine e indicazioni geografiche le denominazioni tradizionali, geografiche o meno, che designano un prodotto agricolo o alimentare e che soddisfino i requisiti di cui al precedente” elenco.
L’acronimo di Specialità Tradizionale Garantita, STG è un marchio che tutela a livello comunitario le produzioni agricole o alimentari tradizionali legate alla tradizione di una zona ma che non vengono necessariamente prodotti in tale zona. Sono prodotti agroalimentari che possiedano qualità specifiche derivanti dalle materie prime utilizzate, oppure dalle tecniche di produzione o di trasformazione utilizzate.
Nel caso dei vini esiste il marchio IGT che non va confuso con IGP. Infatti IGT è l’Identificazione Geografica Tipica dei vini e serve per stabilire la zona geografica di produzione, i vitigni, le caratteristiche enologiche (es. colore), ed altri parametri.
Il marchio BIO, ovvero il marchio che attesta una produzione biologica, è disciplinato dal regolamento CE n.834/2007, che cerca di fare chiarezza, di seguito alcuni stralci:
“….La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali….. prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali”.
Il regolamento europeo è molto chiaro, per tale motivo una azienda realmente biologica dovrebbe essere sinonimo di alimenti sani e genuini. Purtroppo, però, come negli altri settori commerciali anche in quello alimentare le truffe sono dietro l’angolo, e quindi occorre fare attenzione durante l’acquisto dei prodotti, cercando di capire, cercando informazioni sull’azienda (a volte basta Internet), se si tratti veramente di una produzione biologica.
Il regolamento europeo continua specificando:
“…Al fine di evitare l’inquinamento dell’ambiente, in particolare delle risorse naturali come il suolo e l’acqua, la produzione animale biologica dovrebbe prevedere… uno stretto legame tra tale produzione e la terra, idonei sistemi di rotazione pluriennale e l’alimentazione degli animali con prodotti vegetali provenienti dall’agricoltura biologica coltivati nell’azienda stessa o in aziende biologiche vicine…. Gli elementi essenziali del sistema di gestione della produzione biologica vegetale sono la gestione della fertilità del suolo, la scelta delle specie e delle varietà, la rotazione pluriennale delle colture, il riciclaggio delle materie organiche e le tecniche colturali. Si dovrebbe ricorrere all’aggiunta di concimi, ammendanti e prodotti fitosanitari soltanto se tali prodotti sono compatibili con gli obiettivi e i principi dell’agricoltura biologica”.
Di particolare interesse la parte del regolamento che vieta l’uso di OGM nell’agricoltura biologica.
“È vietato l’uso di OGM nella produzione biologica. A fini di chiarezza e di coerenza, occorre precludere la possibilità di etichettare come biologico un prodotto che deve essere etichettato come contenente OGM, costituito da OGM o derivato da OGM. Gli organismi geneticamente modificati (OGM) e i prodotti derivati od ottenuti da OGM sono incompatibili con il concetto di produzione biologica e con la percezione che i consumatori hanno dei prodotti biologici