Cibi Genuini

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Bambini in salute

Come tutti noi genitori sappiamo non è per niente facile inculcare nei nostri “piccolini” uno stile alimentare sano e corretto, anche perché, la maggior parte dei cibi sani sono proprio quelli che non gratificano il loro palato, senza contare, poi, che le buone abitudini alimentari vanno insegnate, ai bambini, proprio in quel particolare momento che possiamo definire “della scoperta dei sapori”. Visto che non è sempre facile riuscire ad indirizzare i nostri figli verso un corretto stile alimentare, in un mondo commerciale fatto di merendine e snack gustosissimi e super pubblicizzati, riportiamo, di seguito, un interessante articolo, dell’AIRC, con utili suggerimenti e piccoli “trucchetti” che possono agevolare il lavoro di noi genitori. Quello che è certo e che proprio i primi anni di vita sono quelli che giocano un ruolo fondamentale per definire e consolidare le buone abitudini, sia da punto di vista alimentare sia dal punto di vista dell’attività fisica, cioè dell’avviamento allo sport. Allo studio epidemiologico europeo, il cosiddetto studio EPIC, ha partecipato attivamente anche la “nostra” AIRC, ed ha dimostrato “che che oltre il 30% dei tumori è associato al tipo di alimentazione seguita e che un consumo di cibi sani fin dalla più giovane età si accompagna a una più bassa incidenza di tumori”. Dallo studio è emerso che il fattore determinante per mantenere in perfetta salute i nostri figli è costituito dall’elevato consumo di vegetali fin dalla più tenera infanzia, ed un apporto contenuto di proteine. Riportiamo, allora, uno stralcio dell’articolo, dell’AIRC, con suggerimenti e “trucchetti” per i genitori. Questione di proporzioni La colazione è una cosa seria Educare a stare a tavola Vizi e virtù: indicazioni utili “Questione di proporzioni“ “L’importanza reciproca di pranzo e cena è, purtroppo, spesso invertita: i bambini che mangiano nelle mense scolastiche tendono a non consumare l’intero pasto (spesso perché non gradito), mentre i genitori che lavorano riservano alla sera il menù più completo, favorendo così l’aumento di peso. Durante la notte, infatti, il bambino non ha modo di smaltire le calorie in eccesso.“   ” La colazione è una cosa seria ” “La colazione del mattino, spesso sottovalutata in Italia, è molto importante perché al risveglio, dopo una media di 10 ore di digiuno, l’organismo ha bisogno di “carburante” per ripartire. Per fare una buona colazione, l’elemento chiave è il tempo. Alzarsi dieci minuti prima per sedersi a tavola è una strategia vincente: non solo si dà al bambino il tempo di svegliarsi con calma e di sentire gli effetti del digiuno notturno, ma si incentiva un inizio della giornata non troppo frenetico. Una colazione scarsa innesca un vero e proprio circolo vizioso: è facile infatti che il bambino che non mangia al risveglio si butti affamato sulla merenda di metà mattina. Di conseguenza a pranzo non avrà fame. La merenda pomeridiana sarà quindi eccessivamente abbondante e la cena scarsa: in sostanza si sposta il bilancio nutrizionale verso gli spuntini di scarso valore a scapito dei pasti principali. La merenda di metà mattina dovrebbe essere costituita da un frutto fresco o da semplice pane, meglio se integrale, che fornisce un buon apporto di carboidrati senza l’eccesso di zuccheri e grassi presente invece nelle merendine e nei biscotti.” “Educare a stare a tavola“ “Insegnare ai propri figli a mangiare bene è parte dell’educazione che fornite loro. E poiché l’educazione parte dall’esempio, dovete fare innanzitutto un bilancio delle vostre abitudini alimentari per modificarle se non sono salubri: ne guadagnerà in salute l’intera famiglia. Per cominciare, la frutta e la verdura sono la base di una sana alimentazione. Ogni giorno sia i bambini sia gli adulti dovrebbero consumarne almeno cinque porzioni, ma raggiungere questi standard con i più piccoli può diventare un’impresa impossibile. Esistono però alcuni “trucchi” per rendere i vegetali più appetibili e per educare i bambini a un corretto comportamento nei confronti dei cibi. – Non accettate mai un rifiuto netto In pratica, dovete insegnare loro che si può rifiutare un nuovo alimento solo dopo averlo assaggiato. –  Tenete conto dei gusti dei piccoli ma offrite comunque pasti variati. –  Non consentite ai bambini di alzarsi da tavola quando vogliono o di lasciare grandi quantità di cibo nel piatto senza che vi sia una valida ragione. –  Viceversa, controllate la quantità e la qualità dei bis che richiedono e avvertite le insegnanti di non concedere un supplemento di primo se il bambino non ha terminato il secondo e la verdura. –  Servite porzioni piccole e non insistete quando non hanno fame. –  Evitate di farli mangiare davanti alla TV accesa non solo perdereste un momento di scambio prezioso, ma li rendereste incapaci di controllare la modalità e la rapidità di assunzione del cibo. Diversi studi hanno dimostrato, infatti, che i bambini distratti dalla TV tendono a mangiare di più di quelli che sono impegnati in una conversazione con i genitori e che i primi, mediamente, soffrono con maggior frequenza di obesità. –  Fateli partecipare alla preparazione dei piatti affinché imparino che cucinare e mangiare sono attività divertenti, oltre che necessarie. –  Non preparate mai pasti differenziati per i diversi membri della famiglia se non ci sono necessità reali, questo è un comportamento diseducativo, che rafforza nei più piccoli l’idea che sia legittimo pretendere un menù personalizzato. Piccoli e grandi mangiano gli stessi piatti e, almeno una volta al giorno, siedono alla stessa tavola. –  Non esistono tabù alimentari ciò che viene severamente vietato diventa un oggetto del desiderio. Se un bambino vuole assolutamente provare hamburger e patatine al fast food, concedetelo con moderazione, ribadendo le ragioni per cui ritenete che non sia una scelta salubre, ma senza esagerare. Proponete ogni tanto alternative socializzanti ma più corrette dal punto di vista alimentare, come un’uscita in pizzeria o una merenda organizzata a casa con gli amici. –  Ricordate l’unica arma che avete per controllare l’alimentazione di un adolescente che si rende autonomo dalla famiglia  sono le buone abitudini che gli avete dato durante gli anni della scuola primaria. –  Introducete tutte le verdure, una per una, fin dalla più tenera età in

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Alimenti per neonati sconsigliati

Cosa diamo da mangiare e da bere ai nostri figli (neonati) ?  NB: Consigliamo sempre di acquistare cibi genuini direttamente ​dai piccoli produttori italiani. La nostra associazione non profit ha promosso l’apertura del primo punto vendita a Roma in via Catania 39, per vedere e acquistare solo cibi genuini fatti da piccoli allevatori e fattorie che mantenendo modelli produttivi sostenibili e a tutela della biodiversità sono la chiave per garantire la sicurezza di un’alimentazione sana. Oppure visita l’ecommerce www.cibisaniegenuini.com. Mangia sano e aiuta i piccoli produttori artigianali del made in Italy. — Cosa diamo da mangiare e da bere ai nostri figli (neonati) ?  Molti di noi si affidano ai grandi marchi che da anni dicono di essere attenti alla salute dei nostri bambini, tuttavia se andiamo a guardare con un po’ più di attenzione gli ingredienti dei prodotti, ci accorgiamo che questa attenzione in realtà è meno scrupolosa di come ci si potesse aspettare. Iniziamo di seguito a stilare una lista di prodotti rivolti ai più piccolini che CibiSanieGenuini.it sconsiglia. La lista è in continuo aggiornamento. TISANE E CAMOMILLA I prodotti industriali presenti nei supermercati hanno spesso molti zuccheri e possono portare obesità, carie e dipendenza ai nostri bambini! E’ importante leggere attentamente gli ingredienti prima di acquistare un prodotto. Il settimanle Il Salvagente ha preso in esame 13 prodotti (tisane, infusi alle erbe, camomilla, finocchio, erbe, frutta e tè deteinato) dei 4 maggiori player del babyfood: Plasmon, Mellin, Milupa e Humana. L’analisi ha dimostrato che questi prodotti istantanei (è sufficiente sciogliere il composto granulare in acqua calda), contengono elevate quantità di zucchero (più del 95%) sotto forma di saccarosio, destrosio, lattosio, glucosio e maltodestrine. Insomma questi prodotti non apportano sostanze nutritive (proteine, vitamine o minerali) per lo sviluppo del bambino. Partiamo dalla Camomilla Plasmon nella quale la percentuale di ESTRATTO di camomilla è solo 1,8%, il resto sono zuccheri (saccarosio, destrosio, sciroppo di glucosio disidratato). Gli zuccheri oltre a non fare bene, se si esagera, soprattutto in tenera età, possono produrre l’effetto opposto a quello tipicamente calmante della camomilla. Infatti gli zuccheri per natura eccitano. Insomma il consiglio di CibiSanieGenuini è di comprare in erboristeria fiori e foglie per preparare tisane ed infusi sani, buoni e genuini, o di acquistare prodotti che abbiano almeno il 99% di materia prima (es. camomilla). In quest’ultimo caso, per alleggerire la tisana sarà sufficiente immergere due o tre volte il filtro nell’acqua per ottenere una bevanda (camomilla, te…) leggera e piacevole al gusto. Ingredienti Camomilla Plasmon (fonte plasmon.it): Saccarosio, destrosio, estratto secco di camomilla (1,8%), sciroppo di glucosio disidratato. OMOGENEIZZATI DI CARNE Vediamo gli ingredienti degli omogeneizzati di carne di tre importanti produttori di baby food: Mellin: Acqua di cottura, carne di manzo (40%), amido di mais, amido di riso, olio di semi di girasole, sale Plasmon: Acqua di cottura, carne cotta di manzo (40%) amido di mais, olio di girasole, sale Hipp: Carne di manzo 40%, acqua di cottura, riso cotto Sia in quello Mellin che in quello Plasmon la maggior parte del prodotto è costituito dall’acqua di cottura (gli ingredienti sono inseriti in ordine di quantità) e, cosa peggiore, sia Plasmon che Mellin mettono il sale. Almeno Hipp, oltre a scrivere che è biologico, non mette sale. Il consiglio di CibiSanieGenuini è comunque di comprare la carne dal macellaio di fiducia. Se non lo avete chiedete consiglio ad un familiare o ad un amico o in alternativa compratela al supermercato. La carne si può cucinare al vapore o semplicemente bollire con un pochino di acqua, una volta cotta è possibile frullarla. In questo modo si otterrà un omogeneizzato sano e genuino per i nostri figli. Giusto un’osservazione sulla parola “omogeneizzato”. Non abbiamo controllato in tutti i paesi del mondo ma dando un’ occhiata in giro (es. Francia, Germania…) sembra che questo termine sia utilizzato solo in Italia. In effetti negli altri paesi utilizzano nomi “normali” come purea, frullato, crema, ecc. Insomma possiamo “omogenizzare” a casa con qualunque frullatore ad immersione! BISCOTTI PER L’INFANZIA  I Biscotti plasmon, che, come indicato dall’azienda, si possono dare al neonato già dal 4° mese di età, contengono olio di palma. Ci chiediamo come sia possibile che uno dei più famosi produttori del mercato baby food, produca biscotti per neonati con grasso vegetale. Negli ingredienti riportati sul sito della Pasmon si preoccupano di scrivere “olio di palma da coltivazioni sostenibili”, come se questo risolvesse qualcosa: sembra più un modo per “ripulirsi” la coscienza. Vale la pena ricordare che, purtroppo, l’olio di palma e altri ingrendienti anche peggiori, sono presenti pure nel latte per neonati (A tal proposito Cibi Sani e Genuini sta conducendo un’indagine sul latte per neonati in commercio che sarà pubblicato a breve). Ingredienti del biscotto plasmon (fonte: plasmon.it): Farina di frumento (57%), zucchero, olio di palma da coltivazioni sostenibili, farina di frumento diastasata (6%), farina di riso (3%), latte scremato in polvere, malto da orzo, agenti lievitanti (carbonato acido di ammonio, carbonato acido di sodio, difosfato disodico), sali minerali, vitamine, aroma. La stessa cosa vale anche per il Biscotto della Mellin, con ingredienti: ​Farina di frumento, zucchero, olio vegetale, malto da orzo, latte scremato in polvere, agenti lievitanti (ammonio bicarbonato, sodio bicarbonato, tartrato monopotassico), sali minerali, emulsionante: lecitina di soia, aromi, vitamine. Addirittura Mellin non specifica che tipo di olio vegetale il chè ci fa pensare si tratti proprio dell’olio industriale, raffinato ed economico di Palma. In compenso i biscotti Bio della Humana non contengono olio di palma (vai alla sezione biscotti senza olio di palma) (Ingredienti Biscotto Humana (fonte: Humana.it): farina di frumento*, zucchero di canna*, farina di frumento diastasata 6,5%*, olio extra vergine di oliva*, olio di girasole*, farina di riso*, latte scremato polvere*, estratto di malto d’orzo*, agenti lievitanti (carbonato acido di ammonio, carbonato acido di sodio, tartrato monopotassico), amido di riso, sali minerali, vitamine, aromi naturali. * biologico).     Ovviamente molti di noi sono cresciuti con questi biscotti e, fortunatamente, sembra che non sia morto nessuno. Tuttavia è importante, oggi più che mai, poter scegliere cosa dare da mangiare ai nostri figli, tenuto anche conto che qualche alternativa esiste! (Biscotti senza Olio di Palma)

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Ricetta biscotti per la colazione

Questi biscotti sono particolarmente adatti alla prima colazione: sono perfetti da inzuppare nel latte o nel tè! (Fonte: www.ricettedellanonna.it)   Se non hai tempo di prepararli, abbiamo selezionato alcuni biscotti senza olio di palma e additivi chimici in commercio.   Ingredienti (dosi 40 Biscotti): 250 gr di farina 00, 1 uovo, 70 gr di zucchero semolato, 60 gr di latte, 50 gr di burro, 10 gr di lievito per dolci, zucchero semolato per la finitura   Tempo Preparazione: 30 minuti Tempo Cottura: 12 minuti   Montate l’uovo con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.   Unite il latte tiepido e il burro a temperatura ambiente e amalgamate bene.   A poco a poco aggiungete la farina setacciata con il lievito e impastate in modo da formare una palla omogenea e non appiccicosa.   Staccate delle piccole palline di impasto e date ai vostri biscotti la forma che preferite.   Passateli nello zucchero semolato, quindi disponeteli su di una placca rivestita con carta forno e infornate a 180 gradi per 10 minuti.   Sfornate i biscotti della prima colazione e fateli freddare in teglia prima di consumare.  

Purea

Tutto sugli Omogeneizzati

Gli omogeneizzati sono validi dal punto di vista nutrizionale, tanto quanto la carne fresca, cotta e frullata in casa?      Ultimamente la carne è stata oggetto di varie polemiche. Chi garantisce che le carni utilizzate per gli omogeneizzati sono senza pericoli?   Gli alimenti omogeneizzati sono sempre confezionati nel vetro, esiste un motivo specifico per questa scelta?   Gli omogeneizzati a base di pesce sono altrettanto sicuri e nutrienti rispetto a quelli di carne?   Esistono omogeneizzati derivati da colture e allevamenti biologici. Come si riconoscono?   Quali regole devo rispettare in cucina per utilizzare al meglio e in tutta sicurezza gli omogeneizzati?     Gli omogeneizzati a base di carne, di frutta, di verdure e di pesce godono di grande considerazione sia da parte delle mamme che da parte dei pediatri. Ritenuti igienici, e senza aggiunta di conservanti, coloranti ed additivi, equilibrati dal punto di vista nutrizionale, e quando è così, costituiscono un grande supporto nell’alimentazione della “prima età” (anche se a volte….). Riportiamo di seguito il testo di un interessante articolo, in merito agli omogeneizzati, pubblicato dal Corriere della Sera.       “Gli omogeneizzati sono validi, dal punto di vista nutrizionale, tanto quanto la carne fresca, cotta e frullata in casa?”   “Anche se dal quarto mese in poi il lattante ha un apparato gastrointestinale più maturo che può accettare cibi solidi, è altrettanto vero che questi cibi devono essere proposti nella forma più digeribile possibile. L´importante è che la carne utilizzata sia molto magra e omogeneizzata. La carne magra contiene un tessuto connettivo più fine che con la omogeneizzazione si frantuma in fibre piccolissime. Più piccole sono le fibre più alta è la digeribilità. Nella preparazione casalinga, la frantumazione risulta più grossolana rispetto a quella industriale. Ecco perché soprattutto nei primi mesi di divezzamento è consigliabile la somministrazione di omogeneizzati pronti certamente più digeribili. Inoltre si ha la garanzia assoluta contro il rischio tossicologico di anabolizzanti, farmaci e pesticidi.“     “Ultimamente la carne è stata oggetto di varie polemiche. Chi garantisce che le carni utilizzate per gli omogeneizzati sono senza pericoli?”   “La garanzia arriva prima di tutto dalla legge. Il settore degli alimenti per l´infanzia è regolato dal decreto legislativo n. 111 del 27/1/92 in cui è stata recepita la direttiva CEE 398 del 1989. Questo decreto oltre a inglobare gli alimenti per l´infanzia tra i «prodotti alimentari destinati a un´alimentazione particolare», ribadisce che la produzione e l´importazione di tali prodotti è soggetta all´autorizzazione del Ministero della Sanità. Sono previsti inoltre programmi di vigilanza annuale coordinati dall´Istituto Superiore di Sanità. Infine la produzione e il confezionamento devono essere effettuati in stabilimenti autorizzati espressamente dal Ministero della Sanità. Gli stessi produttori comunque hanno adottato una metodica di controllo della qualità che coinvolge l´intero processo produttivo. Scelta dei campi e dei pascoli più idonei, preferenza alle tecniche di coltivazione biologica che non usano pesticidi e diserbanti, allevamento che evita l´uso di qualsiasi sostanza auxinica. Ne risultano delle materie prime sostanzialmente esenti da rischi tossicologici.”       “Gli alimenti omogeneizzati sono sempre confezionati nel vetro, esiste un motivo specifico per questa scelta?”   “L´utilizzo dei vasetti in vetro ha una motivazione precisa, solo il vetro può subire il processo di sterilizzazione a cui vengono sottoposti i vasetti dopo essere stati riempiti e sigillati. La sterilizzazione, che avviene ad alte temperature, garantisce che il prodotto ottenuto sia sterile, cioè esente da contaminazioni microbiche. Il vetro inoltre sopporta senza problemi anche il raffreddamento successivo che serve a creare il vuoto nello spazio che prima occupava il vapore. La confezione a questo punto è sottovuoto e può mantenere inalterato nel tempo il valore nutritivo, senza bisogno di aggiungere conservanti chimici. Il vetro inoltre è esente da cessioni dei suoi componenti, quindi l´alimento che contiene resta inalterato.”       “Gli omogeneizzati a base di pesce sono altrettanto sicuri e nutrienti rispetto a quelli di carne?”   “Tra le fonti di proteine nobili il pesce ha un posto di primo piano, tanto quanto la carne. Cento grammi di merluzzo o di sogliola forniscono ben 17 grammi di proteine contro i 20 grammi delle carni. Una differenza davvero minima, riscattata però da una maggiore digeribilità rispetto alla carne, perché il pesce contiene poco tessuto connettivo. Ma il pesce ha un´altra valenza nutrizionale importante, la presenza di acidi grassi polinsaturi definiti «omega 3». Sono tutti essenziali e hanno compiti metabolici di rilievo come formare sostanze ormonali indispensabili all´organismo. Inoltre questi grassi hanno un´azione regolatrice che mantiene bassi sia i livelli nel sangue dei trigliceridi sia del colesterolo. Per quanto riguarda la sicurezza, il pesce utilizzato per questi alimenti (trota e salmone) è completamente esente da contaminanti nocivi come i metalli pesanti, i nitrati e i pesticidi clorurati. Il rischio di inquinamento dei pesci viene eliminato dai produttori con un´accurata scelta degli allevamenti ittici mediante selezione delle acque, con una definizione delle regole d´allevamento e monitoraggio costante delle acque attraverso prelievi e analisi di campioni d´acqua. Si controlla inoltre l´alimentazione dei pesci attraverso mangimi sicuri e selezionati.”       “Esistono omogeneizzati derivati da colture e allevamenti biologici. Come si riconoscono?”   “Sono stati recentemente immessi sul mercato alimenti biologici per l’infanzia per rispondere in modo concreto alle attese di molti genitori che per i loro figli vogliono alimenti biologici garantiti. L´alimento biologico per l´infanzia risponde, oltre ai controlli esercitati dagli enti di certificazione, alla normativa n. 128 del 7/4/99 che stabilisce i requisiti minimi per gli alimenti a base di cereali per lattanti e bambini fino a tre anni di età. I prodotti biologici per l’infanzia sono disponibili sia in farmacia, sia nei supermercati e sono riconoscibili perché riportano in etichette la dicitura «bio» e il marchio di garanzia «bioagricert». La certificazione è un marchio apposto sull´etichetta di un prodotto biologico che dichiara e garantisce al consumatore la qualità del prodotto stesso, rilevata da controlli molto severi e rigorosi sui metodi di coltivazione, lavorazione e conservazione. Come spiegato nel capitolo VI, i marchi di garanzia del biologico sono nove e attestano che quel prodotto risponde agli standard imposti dal Regolamento CEE n. 2092/91 e dai successivi recepimenti nazionali e disciplinari dei singoli enti di certificazione.”      

Acqua e arsenico

Alimenti all’Arsenico

Le sostanze chimiche costituiscono le componenti di tutto ciò che ci circonda, la nostra stessa composizione organica si regge sulla chimica, esistono però sostanze chimiche presenti con livelli superiori a quelli che la natura stabilisce. Queste concentrazioni “anomale” sono, spesso, il frutto della lavorazione da parte dell’uomo mirata alla trasformazione e manipolazione degli alimenti o delle bevande, altre volte si tratta di sostanze presenti in natura ma che vengono assorbite in quantità eccessiva dall’uomo.     Nel report dell’ EFSA 2015, l’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (Wikipedia), è stata presa in particolare considerazione la presenza di ARSENICO ED URETANO negli alimenti e bevande comunemente vendute e consumate nella U.E., quindi Italia compresa.     Cominciamo a capire cosa è l’Arsenico. L’arsenico è un semi-metallo, o “metalloide” cioè un prodotto chimico con proprietà tra un metallo e un non metallo. È rilevato come contaminante ambientale sia per processo naturale sia come risultato dell’attività produttiva dell’uomo. L’arsenico può essere di tipo organico, cioè può contenere carbonio, o di tipo inorganico, che è, peraltro, la sua forma più tossica. Il cibo e l’acqua potabile sono le principali fonti di assunzione di arsenico per la popolazione europea. L’arsenico entra nel cibo e nell’acqua potabile attraverso il suolo contaminato o attraverso le falde acquifere.     Nel 2015, l’EFSA ha aggiornato la sua analisi sui  livelli di arsenico negli alimenti in Europa e le sue stime di esposizione all’arsenico inorganico negli alimenti e acqua potabile.     In particolare, fra i gruppi presi in esame, l’esposizione alimentare all’arsenico, è risultata la più alta di tutti proprio nei gruppi dei neonati, e dei bambini piccoli. <in questi gruppi l’esposizione media variava da 0,20 a 1,37 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (mg / kg di peso corporeo /giorno), con valori di elevata esposizione che andavano da 0,3 a 2,09 mg / kg di peso corporeo / giorno, se consideriamo che le stime di elevata esposizione per gli adulti andavano da 0,14 ad un massimo di 0,64 mg / kg di peso corporeo / giorno, possiamo renderci conto gravità del fenomeno.     Le quantità di arsenico presenti in ogni tipo di alimento e la frequenza di consumo di questi alimenti, sono i principali fattori che influenzano l’esposizione alimentare.   La principale fonte di esposizione alimentare all’arsenico inorganico era basata sul grano ed i i suoi derivati quali: il pane di frumento e panini. Ma, oggi, si sono aggiunte altre tipologie di alimenti : il riso, il latte e…. l’acqua. Mentre sono i latticini la fonte di esposizione primaria per neonati e bambini.     Il riso, soprattutto riso integrale, contiene tra i più alti livelli di arsenico inorganico di tutte le categorie di alimenti.     Sciacquare abbondantemente il riso prima di cuocerlo può eliminare una parte di arsenico. Inoltre, nelle zone in cui la concentrazioni di arsenico nel suolo e delle acque sotterranee è molto alta si consiglia di bollire il riso in abbondante acqua piuttosto che cuocerlo a vapore ( il riso assorbe più arsenico ).     Ricordiamo che l’assunzione a lungo termine di arsenico inorganico è stato associato a una serie di problemi fisici, tra cui lesioni cutanee, malattie cardiache ed alcune forme di cancro.     L’intervallo di dosaggio entro il quale può causare effetto su un umano ( dose di riferimento BMD ) è stato fissato a 0,3-8 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (mg / kg di peso corporeo / giorno)     Nella situazione attuale , la normativa regolamentare della Comunità Europea non prevede limiti specifici sulle quantità di arsenico negli alimenti, anche se la stesura di una normativa di riferimento è prevista per il 2016. Allo stato attuale soltanto alcuni paesi membri hanno approntato delle linee guida nazionali.  

Sostanze chimiche nelle catene produttive

Rilevamento di sostanze chimiche negli alimenti: nuova relazione dell’EFSA

Non è una novità sentire di sostanze chimiche che vengono rilevate in alimenti e bevande: da pesticidi in frutta e verdura a farmaci veterinari in carne e derivati di origine animale da contaminanti ambientali che alterano la purezza degli alimenti a composti chimici non presenti in natura ma esistenti in svariati prodotti. Lo scopo dei controlli periodici, che ogni Stato pone in essere, è quello di garantire il rispetto delle norme e degli standard di sicurezza alimentare in un ottica di “ protezione” del consumatore nei confronti dei rischi legati all’ingestione di quelle sostanze dichiaratamente nocive.  Ma sappiamo qual è la quantità di queste sostanze ed elementi, presenti negli alimenti che consumiamo quotidianamente? ed ancora, sappiamo se questi superano i limiti stabiliti dalle norme di sicurezza?  In questa ottica, l’EFSA, l’ Autorità europea per la sicurezza alimentare, in parte attraverso lo studio dei dati rilevati dalle istituzioni dei singoli paesi dell’Unione Europea ed in parte attraverso strumenti di rilevazione propri, effettua un monitoraggio, su larga scala, indagando tutti gli aspetti in materia di rischi, esistenti ed emergenti, associati alla catena alimentare e pubblica, annualmente, una relazione, desunta dal monitoraggio e dall’analisi dei dati rilevati permettendo anche ai “non addetti ai lavori” di comprendere i risultati relativi ai livelli di sostanze chimiche riscontrate negli alimenti. Come riferisce Bernhard Url, direttore esecutivo dell’EFSA, “ In tutta l’Unione europea vengono condotti sforzi a livello locale, nazionale ed europeo per raccogliere, monitorare e analizzare la presenza di sostanze chimiche in piante, animali, cibi e bevande. L’EFSA funge da polo informativo per molte di tali attività, contribuendo anche a coordinarle e armonizzarle in modo che dati più ampi e di miglior qualità siano disponibili per coadiuvare le valutazioni scientifiche”.  Un plauso a questo lavoro viene da Ladislav Miko, direttore generale della Commissione europea per la salute e la sicurezza alimentare: “Questa relazione, destinata al grande pubblico europeo, traduce complessi dati scientifici sugli alimenti in maniera più immediata e comprensibile.  Accolgo con grande favore questa nuova modalità di riferire questioni che rivestono importanza per quanti si preoccupano di ciò che c’è nel loro cibo e auspico di vedere pubblicate in futuro sempre più informazioni di questo tipo in tema di alimenti da parte dell’EFSA”. Al seguente link (Chemicals in Food 2015: Overview of Data Collection Reports) troverete la versione integrale della relazione dell’’EFSA.

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Ricetta della pizza fatta in casa

www.ricettedellanonna.net/pizza-margherita-fatta-in-casa                   Ingredienti: 500 grammi di farina tipo 0, 5 cucchiai di olio extra vergine d’oliva, 25 grammi di lievito di birra, un cucchiaino di zucchero, sale, acqua Tempo Preparazione: 30 minuti Tempo Cottura: 20 minuti circa Tempo Riposo: 2 o più ore per la lievitazione Dosi: 4 pizze       Sbriciolare il lievito in 100 grammi di acqua tiepida con lo zucchero e lasciarlo attivare per circa 5 minuti.   Disporre la farina nella ciotola della planetaria o fare la fontana sulla spianatoia e versare al centro il lievito sciolto, l’olio, e un pizzico di sale fino.   Lavorare a velocità media con l’utensile a gancio per cinque minuti, oppure impastare a mano per circa 15, unendo l’acqua necessaria per ottenere una pasta omogenea e ben lavorata.   Mettere il panetto impastato in un recipiente, inciderlo a croce, spennellare la superficie con pochissimo olio, coprirlo e farlo lievitare nel forno appena intiepidito.   Dopo circa 2 ore la pasta avrà raddoppiato il suo volume.   Lavorare la pasta sulla spianatoia infarinata e dividerla in quattro parti uguali.   Spianare con il mattarello per ottenere dei dischi sottili secondo il vostro gusto e disporli nelle teglie leggermente unte d’olio.   La pizza è pronta per essere farcita e cotta in forno.   I tempi di cottura variano da forno a forno, io vi consiglio di portarlo al massimo della temperatura e di utilizzare la mozzarella tritata in anticipo per eliminare l’acqua a cottura quasi ultimata.    

frutta fresca

Frutta – tabella nutrienti

Cliccare sul tipo di Frutta per vedere tutti i nutrienti di cui è composta e il valore energetico relativo a 100 grammi di prodotto. Frutta (Fonte: Centro di ricerca CREA-Alimenti e Nutrizione) Albicocche, disidratate Albicocche, fresche Albicocche, sciroppate Albicocche, secche Amarene, fresche Ananas, fresco Ananas, sciroppato Anona, fresca Arance bionde succo, fresco Arance bionde, fresche Arance Moro, fresche Arance rosse succo, fresco Arance rosse, fresche Arance Sanguinello, fresche Arance succo, fresco Arance Tarocco, fresche Arance Valencia, fresche Arance Washington Navel, fresche Arance, fresche Avocado, fresco Babaco, fresco Banane, fresche Ciliege, candite Ciliege, fresche Clementine, fresche Cocktail di frutta sciroppata Cocomero, fresco Datteri, secchi Feijoa, fresca Fichi d’india, freschi Fichi, canditi Fichi, freschi Fichi, seccati al forno e mandorlati Fichi, secchi Fragole, fresche Guava, fresca Kiwi, freschi Lamponi, freschi Limoni, freschi Limoni, succo Litchi, freschi Loti o kaki, freschi Mandaranci, freschi Mandarini, freschi Mango, fresco Melagrane, fresche Mele cotogne, fresche Mele, disidratate Mele, fresche, annurche Mele, fresche, con buccia Mele, fresche, deliziose Mele, fresche, golden Mele, fresche, granny smith Mele, fresche, imperatore Mele, fresche, renette Mele, fresche, senza buccia Melone, d’estate, fresco Melone, d’inverno, fresco Mirtilli, freschi Mora di rovo Nespole, fresche Oliva Nocellara del Belice Oliva Giarraffa Olive da tavola conservate Olive, nere Olive, verdi Olive, verdi, in salamoia Papaia, fresca Passiflora, fresca Pere, candite Pere, fresche, Abate Fetel Pere, fresche, Coscia Pere, fresche, Kaiser Pere, fresche, Max-Red Barlett Pere, fresche, senza buccia Pere, fresche, William Pesche, disidratate Pesche, fresche, con buccia Pesche, fresche, senza buccia Pesche, sciroppate Pesche, secche Peschenoci, fresche Pompelmo, fresco Prugne, fresche Prugne, gialle Prugne, rosse Prugne, secche Ribes, freschi Succo di frutta Uva, bianca, fresca Uva, fresca Uva, nera, fresca Uva, secca Uva, succo, in cartone

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Verdure e ortaggi – tabella nutrienti

Cliccare sul tipo di verdura o ortaggio per vedere il valore energetico relativo a 100 grammi di prodotto. Verdure e ortaggi (Fonte: Centro di ricerca CREA-Alimenti e Nutrizione)   Aglio Aglio Bianco Piacentino Aglio Rosso di Castelliri Aglio Rosso di Procerno Aglio Rosso di Sulmona Agretti, cotti, bolliti Agretti, crudi Asparagi di bosco, crudi Asparagi di campo, cotti, bolliti Asparagi di campo, crudi Asparagi di serra, crudi Barbabietole rosse, cotte, bollite Barbabietole rosse, crude Basilico, fresco Bieta, cotta, al microonde Bieta, cotta, bollita Bieta, cruda Broccoletti di rapa, cotti, bolliti Broccoletti di rapa, crudi Broccolo a testa, cotto, bollito Broccolo a testa, crudo Carciofi alla romana Carciofi, cotti, al microonde Carciofi, cotti, bolliti Carciofi, crudi Carciofi, surgelati Carciofo Romanesco IGP Carciofo, Spinoso sardo Carciofo, verde, precoce Carciofo, violetto, precoce Cardi, cotti, bolliti Cardi, crudi Carote, cotte, al microonde Carote, cotte, bollite Carote, crude Cavolfiore, cotto, al microonde Cavolfiore, cotto, bollito Cavolfiore, crudo Cavoli di Bruxelles, cotti, bolliti Cavoli di Bruxelles, crudi Cavolo broccolo verde ramoso, cotto, bollito Cavolo broccolo verde ramoso, crudo Cavolo cappuccio, rosso, crudo Cavolo cappuccio, verde, cotto, bollito Cavolo cappuccio, verde, crudo Cavolo verza, cotto, bollito Cavolo verza, cruda Cetrioli, freschi Cicoria, da taglio, coltivata, cruda Cicoria, di campo, cotta, bollita Cicoria, di campo, cruda Cicoria, witloof o indivia belga, cruda Cipolle, cotte, bollite Cipolle, crude Cipolline, cotte, bollite Cipolline, crude Finocchi, cotti, al microonde Finocchi, cotti, bolliti Finocchi, crudi Fiori di zucca, freschi Foglie di rapa, crude Funghi coltivati, pleurotes, cotti, in padella Funghi coltivati, pleurotes, crudi Funghi coltivati, prataioli, cotti, in padella Funghi coltivati, prataioli, crudi Funghi ovuli, crudi Funghi porcini, crudi Germogli di soia Indivia, fresca Lattuga, a cappuccio, fresca Lattuga, da taglio, fresca Lattuga, fresca Lattughino IV gamma, fresco Lattughino, fresco Melanzane, cotte, al microonde Melanzane, cotte, in padella Melanzane, crude Menta, fresca Minestrone, cotto Patate novelle, cotte, al microonde Patate novelle, cotte, bollte Patate novelle, crude Patate, con buccia, cotte, bollite Patate, cotte, al microonde Patate, cotte, arrosto Patate, crude Patate, fritte Patate, senza buccia, cotte, bollite Patatine, fritte, confezionate in busta Pepe nero Peperoncini piccanti, freschi Peperoni, cotti, in padella Peperoni, crudi Peperoni, gialli, cotti, al microonde Peperoni, gialli, crudi Peperoni, rossi e gialli, crudi Peperoni, rossi, cotti, al microonde Peperoni, rossi, crudi Peperoni, verdi, crudi Pomodori, conserva Pomodori, da insalata, freschi Pomodori, maturi, freschi Pomodori, Nerina, rossi, freschi Pomodori, Nerina, verdi, freschi Pomodori, passata Pomodori, pelati in scatola Pomodori, San Marzano, freschi Pomodori, succo Pomodorini ciliegino, freschi Porri, cotti, bolliti Porri, crudi Prezzemolo, fresco Radicchio rosso di Treviso IGP, tardivo Radicchio rosso di Treviso IGP, precoce Radicchio variegato di Castelfranco IGP Radicchio, rosso, fresco Radicchio, verde, fresco Rape, cotte, bollite Rape, crude Ravanelli, freschi Rosmarino, fresco Rughetta o rucola, fresca Salvia, fresco Scarola Scarola IV gamma, fresca Sedano rapa, crudo Sedano, cotto, al microonde Sedano, crudo Spinaci, cotti, al microonde Spinaci, cotti, bolliti Spinaci, crudi Spinaci, surgelati Tarassaco o dente di leone, fresco Tartufo, nero Topinambur, cotto, bollito Vegetali misti, surgelati Zucca gialla, fresca Zucchine grigliate Zucchine chiare, cotte, al vapore Zucchine chiare, cotte, in padella grigliate Zucchine, chiare Zucchine, chiare, cotte, al microonde Zucchine, cotte, bollite Zucchine, crude Zucchine, scure, cotte, al microonde Zucchine, scure, cotte, al vapore Zucchine, scure, cotte, in padella grigliate Zucchine, scure, crude

yogurt sano e genuino

Latte e Yogurt – tabella nutrienti

Cliccare sul tipo di latte e yogurt per vedere la composizione chimica, i nutrienti e il valore energetico relativo a 100 grammi di prodotto.  Latte e yogurt (Fonte: Centro di ricerca CREA-Alimenti e Nutrizione) Crema di latte, 12% di lipidi Latte di bufala Latte di capra Latte di pecora Latte di vacca, condensato, zuccherato Latte di vacca, evaporato, non zuccherato Latte di vacca, in polvere, intero Latte di vacca, in polvere, parzialmente scremato Latte di vacca, in polvere, scremato Latte di vacca, pastorizzato, intero Latte di vacca, pastorizzato, parzialmente scremato Latte di vacca, pastorizzato, scremato Latte di vacca, UHT, intero Latte di vacca, UHT, parzialmente scremato Panna da cucina, sterilizzata, 23% di lipidi Panna da montare, 35% di lipidi Yogurt caprino Yogurt da latte intero, alla frutta Yogurt da latte, parzialmente scremato Yogurt da latte, scremato Yogurt greco, 0% lipidi Yogurt greco, 0% lipidi, aromatizzato Yogurt greco, da latte intero Yogurt greco, da latte magro, alla frutta Yogurt, 0% lipidi Yogurt, da latte intero

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